giovedì, ottobre 10, 2013

Assemblea #NoTav a #Bussoleno

Venerdì 6 Settembre 2013.

Pubblico con poco più di un mese di  ritardo i disegni della serata a Bussoleno, grazie al mio "sempre presente" problema: l'assenza di tempo! (ben inteso: sono consapevole che il problema non riguardi solo me)
Ma come fanno alcun* a fare "tutto", dal lavoro, alle faccende di casa+spesa+pulizie e lavaggi indumenti, dedicandosi pure agli hobby e tenendosi del tempo per lo sport?! Io questa sera non sono nemmeno andata a correre pur di risicare altro tempo alle mie faccende... bah! Non me ne capacito!

E veniamo a noi :)

Le tre pagine che qui pubblicherò le ho disegnate venerdì 6 Settembre ad una assemblea NoTav presso il Centro Polivalente di Bussoleno. 
La serata cominciava alle 21 ma, a causa del lavoro e della mia capacità di ritardare sempre e comunque, sono riuscita a parcheggiare alle 22:40 davanti al centro. 
Ricordo, a darmi il benvenuto in valle, una bella pioggia battente.

Appena parcheggiata la macchina, ero alla ricerca di un ombrello nel bagagliaio quando mi si avvicina un signore e mi dice di stare attenta alla macchina, perché: "a Bussoleno c'è qualcuno che buca le gomme dei NoTav". Io sgrano gli occhi e chiedo: "Mi conviene spostare il veicolo altrove?" Il signore, gentilmente, mi risponde che è meglio lì davanti perché ci sono loro a sorvegliare, a turno.

Vengo poi a sapere che ad essere prese di mira sono le macchine che espongono simboli NoTav. Da vigliacca penso: "io non ho esposto nulla..." e anche questa volta il movimento mi dà una lezione e mi fa pensare che si è arrivati al punto di non essere nemmeno più liberi di dimenticare un foulard o una bandiera NoTav in auto senza rischiare di incorrere in atti vandalici. Vengo a sapere che Nicoletta Dosio, una delle esponenti del movimento, non sistema quasi più la sua macchina tante sono le volte che le hanno bucato le ruote o le hanno rigato la carrozzeria.
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Il punto vero, è che nessuno di loro si lascia intimorire, anzi, organizzano turni per cercare di tenere alla larga i vandali. 
Come sempre, l'unione fa la forza.


All'interno, il centro polivalente è gremito di persone che ascoltano racconti, esperienze personali e idee per nuove manifestazioni. Molto interessante il racconto di Mimmo riguardo la sua avventura in Puglia, avventura che racconterò più avanti in un post tutto dedicato a lui.

A parlare sul palchetto si avvicendano diversi membri del gruppo per fare il punto della situazione, come la signora appartenente al gruppo dei cattolici NoTav che tutti i giorni vanno in Clarea a pregare, oppure Alberto Perino, o ancora Marco Scibona, senatore del Movimento 5 Stelle, il quale racconta la sua ultima esperienza all'interno del cantiere per monitorarne i lavori.
Io cerco di ascoltare e intanto disegno.
Più di uno, incuriosito dal quadernetto nero, ogni tanto mi appare alle spalle a sbirciare e capire che combino.

 

Trovo particolarmente toccante l'intervento della mamma di Carlo Giuliani che siede vicino a me con un cagnolino al guinzaglio. Verso fine serata prende la parola sul palco complimentandosi con tutti per aver saputo rafforzare il movimento negli anni rendendolo più unito, malgrado gli attacchi della stampa e della politica lo volessero sgretolare con le continue accuse mediatiche. 
Accuse che però hanno funzionato col movimento no-global del G8 di Genova. 
Aggiunge che non le interessa che la stampa scriva di suo figlio come di un pericoloso aggressore, ma le dispiace constatare che tale accusa sia permeata nelle teste delle persone che in quei giorni erano presenti a Genova ed hanno visto coi loro occhi cosa accadeva. 
Le accuse sono riuscite a dividere il movimento no-global uccidendolo sul nascere, insinuando il dubbio tra i manifestanti che ci fossero dei delinquenti da arginare tra di loro. Il resto è facile da intuire.

E a proposito di G8 di Genova: nei giorni scorsi è stato condannato Massimo Pigozzi, agente genovese che partecipò alle torture nella caserma di Bolzaneto e negli anni successivi, non rimosso dal suo incarico come richiesto più e più volte dalle vittime, stuprò 4 donne in carcere. QUI l'articolo completo tratto dalle pagine de Il Fatto Quotidiano. 







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